domenica 16 febbraio 2014

L'etica al tempo dell'alka seltzer

Sappiamo ormai da tempo che questi sono i tempi dell'imperelativismo etico, che equivale a nessuna etica, e quindi ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole entro i limiti del codice penale e, per quel che riguarda la politica, entro il perimetro della Costituzione italiana. Sicchè, Renzi e il Pd sono perfettamente legittimati alla staffetta con Letta laddove riescono a trovare la maggioranza parlamentare e questa verifica passa attraverso le consultazioni al Quirinale. 
Quel che mi rende perplesso di questa vicenda è l'assenza di un'azione programmatica a parità di maggioranza, perché non si capisce quel che Renzi dovrebbe fare di più di quanto non abbia fatto Letta. 
Inoltre, è quasi comico che dopo 60 anni sia rimasta invariata la prassi politica di formazione dei Governi, sia nell'era dell'etica irregimentata nel rigido dogmatismo dell'utopia ideologica, sia in quella dell'etica sciolta come alkaseltzer nel bicchiere d'acqua di un tempo e di un modo di vivere rispetto al quale non abbiamo più nessun punto di riferimento. Se il bruciore di stomaco passasse tutto questo avrebbe un senso, sempre che la pasticca sia un'alkaseltzer e non una compressa di zucchero. 

venerdì 14 febbraio 2014

Il sogno finisce qui. Torna il tira a campare

Ne bastava già uno Pres del consiglio nominato da una maggioranza d'emergenza, il secondo è troppo come frutto di un accordo di palazzo e non di un voto popolare. Inoltre, pensavamo di essere in una democrazia maggioritaria e invece ci troviamo precipitati nella più antica parlamentarizzazione delle crisi e delle maggioranze. Anzi, nemmeno di quelle perché quando a suo tempo si facevano, si salvano quanto meno le forme. Il pres del consiglio che sapeva di non godere più della maggioranza parlamentare andava comunque davanti alle Camere a dimettersi. Letta, invece, si dimette quasi a casa sua. Inoltre, tutti vorremmo capire quale maggioranza, per l'appunto, dovrebbe sostenere il nuovo governo. Sarà la stessa, immaginiamo, e dunque tutto questo gran discutere a cosa serve? Anche il giovane Renzi resta impigliato nella rete di palazzo, il sogno finisce qui, se mai c'è stato, e si ritorna al tira a campare della realpolitik.