Ne bastava già uno Pres del consiglio nominato da una maggioranza d'emergenza, il secondo è troppo come frutto di un accordo di palazzo e non di un voto popolare. Inoltre, pensavamo di essere in una democrazia maggioritaria e invece ci troviamo precipitati nella più antica parlamentarizzazione delle crisi e delle maggioranze. Anzi, nemmeno di quelle perché quando a suo tempo si facevano, si salvano quanto meno le forme. Il pres del consiglio che sapeva di non godere più della maggioranza parlamentare andava comunque davanti alle Camere a dimettersi. Letta, invece, si dimette quasi a casa sua. Inoltre, tutti vorremmo capire quale maggioranza, per l'appunto, dovrebbe sostenere il nuovo governo. Sarà la stessa, immaginiamo, e dunque tutto questo gran discutere a cosa serve? Anche il giovane Renzi resta impigliato nella rete di palazzo, il sogno finisce qui, se mai c'è stato, e si ritorna al tira a campare della realpolitik.
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