lunedì 18 marzo 2013

Il Pd e le sfide della storia che non sa di sostenere


Tra qualche anno sui libri di Storia politica del nostro paese, forse sarà probabile leggere di questi tempi in forme più positive nei confronti del Pd. Un partito nato nel 2007 dalla fusione del PDS, erede del Pci, e delle formazioni partitiche cattolico sociali nate dopo la fine della Dc, e in previsione delle elezioni del 2008 su cui il gruppo dirigente ha cucito addosso una legge definita poi un porcata, ma con la quale s'è votato anche nel 2013. Così come il Pc e la Dc hanno costruito, da posizioni opposte, la Democrazia italiana e la Repubblica nata nel 1946, così il Pd, meno molto meno il Pdl, sta costruendo e garantendo la Democrazia italiana e la Repubblica del XXI secolo che non può definirsi, a rigore di Diritto, II o III. La nostra, infatti, continua ad a essere e per fortuna, una Repubblica Parlamentare, con il Parlamento centro nevralgico della vita politica della Repubblica Italiana fin dal 1946. Il Pd e il gruppo dirigente del 2007 con a capo Walter Veltroni, ha introdotto forzatamente il bipolarismo e lo ha fatto dopo i disastri dei Governi di Centro-sinistra e l'Ulivo di Romano Prodi nel 1996/98.
Ha introdotto il bipolarismo contando sulla complicità del Partito di Silvio Berlusconi, l'altro partito a vocazione maggioritaria e lo ha fatto con il cosiddetto "Porcellum", un sistema elettorale che vorrebbe garantire la governabilità regalando il 50% più uno dei deputati, al Partito o coalizione che prende più di un voto degli altri ma contenendo la spinta accentratrice cui un risultato di questo genere inevitabilmente conduce, con il conseguimento della maggioranza dei Senatori concesso su base regionale e non in termini assoluti di voti, con il sistema del chi vince nelle regioni più grandi si vede assegnati più Senatori. L'altro tassello della legge Porcellum sono state le liste bloccate, indispensabili per garantire la saldatura al titanio dei gruppi dirigenti del nuovo partito e quindi la sua sopravvivenza. Il vero padre del Porcellum o se vogliamo la sua levatrice, è il Pd e lo è per queste ragioni. Il Porcellum, però, tra molti effetti negativi scontati anche dal Pd, ne annovera alcuni positivi di non poco conto. Tra quelli negativi più evidenti, c'è l'inevitabile scollamento tra rappresentanza degli eletti e territorio. Sono i gruppi dirigenti che determinano l'elezione del deputato tizio o del senatore caio e non le preferenze degli elettori. Chiaro che i candidati più che sul territorio sono concentrati sugli apparati e sono li a garanzia degli apparati. Dopo anni di questo meccanismo, cui fa seguito questa analisi che resta  parziale comunque, perché il resto delle elezioni, regionali, provinciali e comunali si sono continuate a svolgere con la preferenza, il sistema della rappresentanza si è evoluto in direzione della rete e della Democrazia diretta ed è l'avvento del M5S e non solo. Infatti, i gruppi dirigenti del Pd, sono stati costretti a comprendere, sulla spinta di alcuni esponenti e sulla scorta di alcune esperienze elettorali piuttosto drammatiche e soprattuto di fronte ad un avversario capace più e meglio di tutti di monopolizzare il mercato e i mezzi di comunicazione di massa, con in più la capacità di controllo del territorio in mano alle componenti del Partito di Forza Italia, che bisognava ritornare al territorio e al coinvolgimento dal basso. La rete poteva essere uno strumento ma non sufficiente quanto, invece, le primarie di partito svolte per ridare alla base, tre milioni di votanti, uno strumento di partecipazione attiva anche se controllato dai vertici nelle modalità di svolgimento. Il Partito Democratico deve comunque restare a vocazione maggioritaria, specie adesso che si avvicina un altro momento topico della politica italiana, l'uscita di scena di Silvio Berlusconi. Molti avversano il bipolarismo ed invece, pur con tutti suoi limiti, è stata una risorsa per il funzionamento della Repubblica e i suoi meccanismi di rappresentanza, alla luce dei risultati del passato. Abbiamo avuto 20 anni di berlusconismo ma ci ha fatto imparare molte cose, prima fra tutte che un popolo ha, luogo comune, il Governo e i Governanti che si merita e se abbiamo avuto Berlusconi regalato all'Italia dalla caduta dei Governi Prodi del 1996/98 e 2006/08, non sappiamo cosa ci avrebbe serbato la storia con un sistema proporzionale, molto probabilmente una frammentazione estrema del sistema partitico con una conseguente ingovernabilità cronica con tutto quel che ne consegue. Il bipolarismo, invece, ha garantito solidità al sistema e ha rimodellato in senso positivo e autorevole, il ruolo della figura istituzionale che ha trovato un protagonismo nuovo nella Repubblica del XXI secolo, quella del Presidente della Repubblica. È lui l'Interlocutore unico dei Partiti bipolaristi, in grado di formare il cosiddetto Governo del Presidente e che risolve le crisi dei risultati elettorali dal 1992 ad oggi, con Scalfaro, Ciampi e Napolitano e grazie alla nostra meravigliosa Carta Costituzionale e al bilanciamento di ogni potere e ai ruoli assegnanti a ciascun organo dello Stato.
Tra gli effetti positivi del Porcellum, infatti, si annovera la capacità di individuare comunque non tanto un vincitore, quanto un soggetto partitico cui è affidata la responsabilità, anche se per una manciata di voti rispetto agli altri, di formare un Governo. E il fatto che in Senato possa non corrispondere la stessa maggioranza alla Camera, significa che quel partito sarà costretto a non abbandonare mai la via del parlamentarismo e del confronto con gli altri partiti per la formazione di un Governo. E se questo non dovesse o non potesse accadere, c'è sempre la via presidenziale, come già scritto. Questo meccanismo garantisce dalla deriva plebiscitaria sempre in agguato nel nostro paese ed, infine, non è affatto detto che siano le preferenze bloccate a generare blocchi di potere o il depauperamento delle classi dirigenti. Ricordiamo anni di preferenze e molti irresponsabili e incompetenti seduti in Parlamento che sono sempre stati votatissimi ed anzi, mai come in questi ultimi anni s'è generato un ricambio corposo tra i parlamentari. Inoltre, non avremmo mai avuto il M5S, primo partito in Italia per voti espressi, e l'escalation delle urgenze e delle denunce cui non si può piu derogare se non avessimo avuto il Porcellum ed, infine e per effetto, non avremmo mai avuto un ricambio generazionale all'interno del Partito Democratico che resta l'unico partito riformista italiano e due Presidenti, della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, del Senato, Pietro Grasso, che mai avremmo immaginato avere se non ci fosse stato un Segretario "costretto" dalle circostanze politiche generate dal Porcellum, prima tra tutte la valanga M5S, a giocare tutta la posta in gioco, il suo Governo e la sua leaderschip, anche contro il suo gruppo dirigente senza alcun paracadute o garanzia di alcunché. 

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