venerdì 1 marzo 2013

Panorama perverso per un dopo elezioni

All'indomani di un voto che ha trasformato un intero paese, che ha destrutturato l'intero sistema dei partiti, che ha consegnato un panorama politico difficile da gestire, con il Pd a maggioranza relativa nel paese ma che non può governare, il Pdl con Berlusconi che resuscita dalle sue ceneri e il M5S che spariglia con il 25% dei consensi e diventa il primo partito in Italia nessuno sa cosa bene cosa fare. Lo si vede dal pensiero che emerge dalla stampa italiana. Tutti gli interventi finiscono con un punto interrogativo. Cosa succederà adesso? Ogni ipotesi possibile si scontra con il suo opposto. Grillo che gridava dai palchi "arrendetevi, siete circondati dal popolo italiano", comincia ad essere circondato lui dai commenti degli italiani sul suo blog, che a migliaia lo invitano a trovare un accordo con il Pd di Bersani che vogliono Presidente del Consiglio e un accordo programmatico che riporti un po' di equità e serenità in un'Italia allo stremo. Bersani è stretto dalle oligarchie del Pd, che vorrebbero un accordo per un governissimo con il Pdl. Un suicidio politico per i prossimi 20 anni ma che porterebbe il paese fuori dall'impasse. Grillo ricalca il solito cliché di colui il quale conquista consensi di ribellione e protesta e non li vuole perdere assumendosi la responsabilità di sporcarsi le mani governando una situazione difficilissima che non consente, sic et simpliciter, di realizzare il programma proposto e sognato. I soliti soloni con in testa D'Alema, pensano di poter acquietare gli animi offrendo poltrone ai ribelli e ai poteri forti, cioè le Presidenze della Camera e del Senato al Pdl e al M5S, come dire mettere insieme il diavolo e l'acqua santa. Nessuno sa come finirà e ognuno ha i suoi bei problemi ad uscire fuori da una situazione che possa salvare capra e cavoli. Troverà la soluzione colui che sarà disposto a rischiare davvero il tutto per tutto. Un solo uomo potrà farlo. Io credo sia Bersani. Non ha nulla da perdere. È uno sconfitto che resta al comando per una strana regola elettorale. E non penso che Grillo possa semplicemente far finta di nulla. Il 66% degli italiani gli chiedono di sostenere, sia pure solo tatticamente, un Governo Bersani con un accordo minimo su pochi punti. Se non lo fa si va al voto e non vincerà di nuovo lui. Il vincitore è molto probabile sarà Berlusconi, anche se in queste ore è di nuovo indagato per corruzione per aver comprato con tre milioni il voto del senatore De Gregorio nel 2006 ed aver così fatto cadere il Governo Prodi. Sarà lui perché in Italia non ci sono solo gli elettori di Grillo, del Pd e di Monti, gente per bene comunque la si voglia pensare, ci sono anche i cosiddetti poteri forti che in queste ore sono in fibrillazione ma che sperano, e sono quasi sicuri, che i soliti utili idioti combinino l'ennesimo pasticcio. Bersani è chiamato a caricarsi il peso della storia e Grillo a finirla di fare il comico. 

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