mercoledì 11 marzo 2009

L'imperativo categorico e le cariche di Pisa

Qualche giorno fa è passata di straforo sui Tg e i giornali, la notizia che a Pisa ci sono stati scontri tra alcuni studenti e la polizia. Perché la polizia ha caricato gli studenti?
Dalle notizie che sono state date non si capisce molto bene. Pare che gli studenti volevano entrare in ateneo e assistere alla presentazione del libro scritto dall’ex Presidente del Senato Marcello Pera dal titolo,“Perché dobbiamo dirci cristiani”, e fare qualche domanda al Senatore. Magari criticarlo, fischiarlo se del caso. Non fosse altro che per l’imperativo categorico contenuto nel titolo. Per prevenire le contestazioni pare che l’ingresso agli studenti sia stato vietato. Sono, quindi, iniziate le proteste, grida, insulti e, alla fine, è stato acceso un fumogeno. Da quel momento sono partite le cariche della polizia in tenuta antisommossa. Fatale che qualcuno si sia fatto male. Nessuno vuole giustificare gli atti di violenza ma l’atteggiamento della polizia mi è sembrato esagerato. Perché vietare l’ingresso in ateneo agli studenti? Perché vietare l’esercizio della critica? Perché non misurarsi con chi la pensa diversamente? Non basta avere ragione, dice una massima attribuita all’On. Giulio Andreotti, bisogna che qualcuno te la riconosca. Una massima che Marcello Pera non vuol seguire. Non mi voglio unire al coro di chi dice che siamo sull’orlo di una nuova dittatura, o meglio, in un regime di democrazia autoritaria, ma convincetemi che non è così, perché troppe cose cominciano a dimostrare il contrario.



http://www.youtube.com/watch?v=lrtAKmnhDgw
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406

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