domenica 23 novembre 2014

Nessuno sfugge alle colpe dei padri né a quelle dei mafiosi


Don Giuseppe Puglisi avrebbe accolto quel ragazzo. La cosa più sensata che ho letto è stata il suggerimento di far svolgere la cerimonia della Cresima al figlio del carnefice del prete di Brancaccio, proprio nella cappella dove questi è sepolto. Ma dubito che un tale segnale sarebbe stato davvero colto nel suo dirompente significato e il Cardinale Romeo si trova a dover fronteggiare le povere cose di umana ragione, non proprio quelle ideali e, quindi, per prevenire quelle che sarebbero state le voci di critica, secondo me anche di coloro i quali oggi condannano la sua scelta, ha vietato a X Graviano di partecipare alla cerimonia collettiva in Cattedrale. A lui la Cresima verrà data altrove. Ha fatto bene o male? Se il ragazzo che frequenta il CEI, il collegio esclusivo dei gesuiti, è degno di ricevere il sacramento della Cresima ha fatto male. Accanto alla tomba del beato Puglisi o altrove è lo stesso, sia che sia degno o meno. Tuttavia, non possiamo far finta che in questo come in altri casi, il Mistero del Sacramento non c'entra nulla ma c'entra la cerimonia che c'è dietro, gli orpelli che la sostengono. Se io fossi stato al posto (me ne scuso con il Cardinale) di Sua Eccellenza Romeo, avrei chiesto (o imposto?) a tutti i partecipanti colleghi di X Graviano, di ricevere il Sacramento della Cresima nel più sperduto e povero eremitaggio della Sicilia, in segno di solidarietà cristiana con il ragazzo costretto (senza colpa?), a farsi carico delle odiose malefatte del padre. Chissà quali e quante critiche si sarebbero sollevate in questo caso, perché in questo modo anche agli altri (senza colpe) sarebbe stata sottratta la solenne cerimonia in Cattedrale. Quindi, per quanto questo possa significare, sono convinto che qualcuna cosa avesse fatto il Cardinale, non sarebbe sfuggito alle critiche e di tutte quelle che poteva fare, questa é stata la più saggia, o quantomeno che tale possa ritenersi in questi tempi così colmi di opportunismo, pelosa morale, ipocrisia imperante.

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